La
Sicilia te la porti dentro. Sempre. Anche quando non respiri più la sua aria. Ti
rimangono dentro la sua anima, la sua cultura, il suo linguaggio, la sua antica saggezza, i suoi modi di dire. Leonardo
Sciascia nel libro La Sicilia come
metafora (intervista di Marcelle Padovani, Mondadori Editore), parla in
lungo e in largo della sua terra, delle sue opere, dei suoi maestri, dei suoi
legami. C’è un passaggio in cui Leonardo Sciascia parla della scrittura menzionando
l’antico detto “Bianca campagna, niura simenza, l’omu chi la fa sempri la penza”:
“Amo
ricordare un indovinello che dice; "Bianca campagna, nera semenza, l'uomo
che la fa sempre la pensa". La "bianca
campagna" è il foglio di carta, la "nera semenza" la scrittura,
"l'uomo che la fa" chi scrive e che deve sempre star sul chi vive
pensando a quel che scrive, a quel che ha scritto.
Si tratta di un
indovinello della mia regione il cui vero messaggio è in realtà questo: la
scrittura è importante per chi sa farla, ancora di più per chi non la sa fare,
non la sa vedere, non la sa leggere”.